Ho partecipato ad un bando di Intesa San Paolo in cui veniva richiesto ai partecipanti di immaginare di essere a capo del team digital e di dover comunicare ai propri colleghi il passaggio di lavoro in modalità smartworking. Il tutto in massimo un foglio di lavoro. Ecco come io ho immaginato di dar la notizia.

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Vi siete mai ritrovati a dover scrivere un importante messaggio di lavoro mentre stavate camminando? O a collegare di corsa il vostro pc alla presa di corrente prima che si spegnesse?

Se la risposta è sì non avete nulla da temere: avete già sperimentato esperienze molto più stressanti dello ​smartworking​. Vi spiegheremo perché.

Nella vita di tutti i giorni svolgiamo in continuazione azioni multitasking stressanti​: far colazione e intanto controllare su Google Maps se il nostro bus o metro è in anticipo, puntuale o in ritardo, uscire dall’ufficio tardi e chiamare un’amica per non far la strada da sole o ancora, attraversare le strisce pedonali con il semaforo rosso perché “ sono in ritardo, per una volta non succede nulla”.

Non facciamo caso allo stress ​che ci generano queste azioni perché ​lo troviamo normale, è parte della nostra quotidianità. Ci spaventa più l’idea di ​un cambio di routine che un semaforo rosso o una colazione fatta di corsa, senza neanche sentire il gusto dei cereali.

Immaginiamo però ora di svegliarci più tardi, far colazione con calma e non avere più l’ansia di dover controllare se la solita corsa è in ritardo. Abbiamo invece tempo per rispondere alle domande dei nostri coinquilini, partner, figli, abituati quasi sempre a essere ignorati a prima mattina. E a fine giornata perché troppo stanchi.

Immaginiamo poi di ricevere nel nostro salotto di casa tutti i nostri colleghi, ma solo virtualmente​, senza lo stress del “stanno arrivando, devo sistemare casa”.
E sì, tutti durante questo ​brainstorming collettivo rispettano il loro turno di parola perché c’è uno strumento magico chiamato “ alza la mano per parlare” che consente di intervenire solo quando si è prenotato il momento del proprio intervento.

Insomma, siamo di nuovo padroni del nostro tempo, della nostra casa, delle nostre relazioni e questo comporta un ​rapporto più sano​ e produttivo anche con i nostri ​colleghi​.

Troppo bello per essere vero? Vi spieghiamo come funziona.

Ogni mattina, al solito orario di ufficio, ci collegheremo da casa ad un ​link che vi invieremo via mail al termine della riunione. Il link sarà sempre lo stesso, perciò, una volta ricevuta l’email, archiviatela per non perderla.

Cliccando sul link entreremo ogni giorno, per breve tempo, in una ​stanza virtuale dove potremo salutarci e discutere dei compiti da svolgere in giornata. Per ogni team sarà assegnato un ​tutor, ​il quale avrà il compito di creare un gruppo ​Telegram con i membri della sua squadra- ricordiamoci che su Whatsapp non si può discutere di lavoro. 

Avremo quindi un ​team Copywriter​, un team Instructional Designers​, un ​team Motion Designers​ e così via.

Insomma, non sarà molto diverso da quello che già facciamo in ufficio, con la differenza che siamo sicuri che questo sistema ci porterà ad essere ancora più produttivi e soprattutto sereni​. Ricordiamoci che non è lavorare nello stesso luogo a renderci un team, ma il condividere gli stessi ideali di​ crescita,​ ​potenziale​, ​fiducia​ per l’umanità.